I domenica dopo la Dedicazione

vangelo 2Domenica 25 ottobre 2015
vangelo Marco(Mc 16,14b-20)

In quel tempo. Il Signore Gesù apparve agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Commento

Il compito di ogni battezzato è annunciare che il Signore è Risorto e in forza della risurrezione c’è la vittoria sul male e sulla morte. Il Signore non ci lascia soli! Allontaniamo le nostre paure. Espressioni diffuse che affermano l’incapacità di portare avanti la missione non possono abitare la bocca e il pensiero del cristiano. Dimostrano una grossa incomprensione.
L’errore nasce anche perché si è considerata la missione legandola ad ambienti lontani da quelli in cui viviamo. Per essere missionari non bisogna andare in Ciad.
La missione la si lega alla straordinarietà.
Invece la missione nasce nell’ambiente di lavoro, nella nostra comunità cristiana. La missione è laddove il Signore ci ha messo e nella consapevolezza di quanto afferma don Guanella: “Tutto il mondo è patria vostra”.

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