II domenica dopo il martirio di S. Giovanni il Precursore

quaresimaDomenica 10 settembre 2017
vangelo Giovanni ( Gv 5,19-24)

In quel tempo. Il Signore Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita».

Commento

Oggi sembra che molti cristiani non solo non conoscono il Vangelo. Non solo non vogliono in alcun modo conoscerlo. Appare evidente anche la loro volontà di soppiantarlo. Pensare secondo il Vangelo, secondo verità piena nello Spirito Santo, è scomodo per tutti. Il Vangelo obbliga ad una linearità senza alcun compromesso. Ma soprattutto richiede il martirio, l’olocausto della nostra vita. Esige che si pensi solo alla gloria di Dio e nessuna gloria potrà essere data a Dio se non in Cristo, per Cristo, con Cristo. Se il cristiano credesse in una sola Parola di Gesù Signore, sarebbe obbligato dalla sua fede a modificare interamente la sua vita. I suoi pensieri non sarebbero più gli stessi. Le sue decisioni sarebbero totalmente altre.

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