La chiesa di S.Agata: l’ampliamento del 1733 (1)

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Disegno a china ed acquerello raffigurante il progetto di ampliamento per la chiesa di Monticello. 1733. (Milano, Archivio Storico Diocesano)

 

Attingendo a solo scopo divulgativo dal volume  “MONTICELLO BRIANZA, PAESAGGI, UOMINI, CULTURE” testi di Ilaria Sironi, Laura Caspani, Virginio Longoni con fotografie di Pietro Redaelli edizione dell’Amministrazione Comunale di Monticello,riassumo le notizie storiche sulla chiesa parrocchiale di Monticello.
Sono ricerche molto interessanti ed accurate e ringrazio per poterle riportare.

Agli inizi del XVIII secolo la chiesa di S.Agata era divenuta troppo piccola per la popolazione della parrocchia.
Mons.Antonio Corneliano, in visita a Monticello nel 1716 segnalava tra le altre cose l’inadeguatezza dell’ossario che non bastava più a contenere le ossa dei morti, poste addirittura sotto il tetto.  Successivamente lo stesso Corneliano in visita nel 1726 raccomandava di allargare la chiesa, che oramai riusciva a contenere appena metà della popolazione monticellese.
L’ampliamento fu infine messo in atto e i lavori furono rapidi: la richiesta di autorizzazione fu inoltrata alla curia milanese nel marzo 1733 e già nel novembre dello stesso anno il parroco di Monticello, dichiarando che l’allargamento era stato eseguito, richiedeva alla curia la benedizione del nuovo altare della Vergine. Di questi lavori, in buona parte perduti nel rifacimento ottocentesco di cui parleremo,  è rimasto fortunatamente un disegno progettuale conservato nell’Archivio diocesano di Milano, che ci consente di avere preziosissime informazioni sia sulle caratteristiche della nuova struttura settecentesca che del precedente edificio seicentesco.
Redatto su un unico foglio, a china ed acquerello, il disegno mostra la sezione orrizzontale del complesso.
Il rilievo della chiesa esistente è delineato con una linea spezzata a puntini, che mostra come appariva la parrocchiale dopo le modifiche di età borromaiche: a navata unica, aveva una cappella maggiore quadrata a cui si accedeva tramite due gradini e una balaustra. Su entrambi i lati si aprivano cappelle minori, anch’esse quadrate: quella della Madonna della Cintura  nella parete sud della navata (documentata dal 1658) e quella del battistero nella parete nord, a sinistra dell’ingresso.
Dallo stesso lato, dopo il battistero, si accedeva a un ambiente rettangolare definito “casino per deporre le cose della tomba”: Addossato alla parete nord della chiesa vi era il campanile a base quadrata.
Infine a nord della cappella maggiore vi era un’ampia sagrestia.

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