V domenica Tempo di Avvento

Domenica Vangelo14 dicembre 2014
vangelo Giovanni (Gv 1,19-27a.15c.27b-28)

In quel tempo. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose:
«Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Rendete diritta la via del Signore,
come disse il profeta Isaia».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me, ed era prima di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Commento

La Chiesa si mantiene Chiesa di Dio perché il Signore ogni giorno suscita in essa i suoi profeti. Se il Signore non inviasse questi suoi strumenti particolari, a quest’ora la Chiesa si sarebbe smarrita nella sua verità di ieri. Le istituzioni in essa sono sempre il frutto degli uomini. Se l’uomo è santo, lavora per creare una istituzione santa. Se non è santo, mai potrà lavorare per la santità. Opererà invece per il peccato. Non sempre i criteri di scelta sono quelli secondo Dio. Spesso sono secondo gli uomini. Sono il frutto di ingerenze, menzogne, calunnie, falsi giuramenti, sotterfugi infiniti, simonia spirituale che mai potrà essere debellata.
Il profeta è la manifestazione che il Signore rimane sempre il Signore e che è Lui il Vento soprannaturale che spinge le vele della sua Chiesa nella giusta direzione.

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