III domenica dopo l’Epifania

vangelo 2Domenica 21 gennaio 2018
vangelo Matteo ( Mt 14,13b-21)

In quel tempo. Il Signore Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Commento

Gesù ha appena saputo della morte di Giovanni e chiuso nel suo dolore va alla ricerca di quell’intimità con il Padre che si rende necessario in tanti momenti cruciali della sua vita. Conosce quanto fa male il peccato e quanto distrugga l’umanità. C’è in lui la consapevolezza che di fronte al male del mondo prima di tutto bisogna ritrovare nella preghiera la forza per ripartire.
Oggi molte notizie ci scivolano. Le morti nel Mediterraneo non interessano più e occupano poche righe dei giornali. Sembra quasi che davanti al male del mondo siamo come anestetizzati. Gesù ci insegna nel raccoglimento la necessità di alzare le mani per questa umanità che sembra smarrirsi.

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