II domenica dopo la Dedicazione

banchettoDomenica 1 novembre 2015
vangelo Luca (Lc 14,1a.15-24)

In quel tempo. Il Signore Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei.
Uno dei commensali, avendo udito questo, gli disse: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

Commento

Il Signore chiama al suo banchetto. Ognuno degli invitati preferisce rimanere nel suo mondo, nei suoi campi, con i suoi buoi, con la propria famiglia. Non si esce per recarsi al banchetto della vita. Se non si va, mai lo si potrà gustare. Dio chiama a gustare il banchetto della sua parola, della sua sapienza, della sua verità, del suo amore, della sua misericordia. Cristo Signore chiama per farci assaporare il banchetto della sua carne e del suo sangue. Lo Spirito Santo chiama per introdurci nel mistero della sua comunione. Se noi rimaniamo nel nostro mondo, nelle nostre cose, non usciamo da noi stessi, mai potremo gustare il banchetto eterno

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