II Domenica dopo Pentecoste

VangeloDomenica 7 giugno 2015
vangelo Luca (Lc 12,22-31)

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete. La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito. Guardate i corvi: non séminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. Quanto più degli uccelli valete voi! Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto? Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così bene l’erba nel campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più farà per voi, gente di poca fede. E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete, e non state in ansia: di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta».

Commento

Nell’era tecnologica la tentazione è di crederci padroni del creato e dimenticare che, “prima del lavoro dell’uomo”, il pane e il vino sono “frutto della terra”, cioè della provvidenza di Dio. Il gesto dell’offertorio a messa ha questo scopo di richiamo e di ringraziamento.

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